Siamo come il ragno – Eraserhead (1977)

Proprio nei giorni in cui pubblicavo il post su Cure la Cineteca di Bologna organizzava una rassegna sul cinema di David Lynch: occasione imperdibile per ammirare Eraserhead in tutta la sua magnificenza, finalmente sul grande schermo. Giunto alla fine dell’ennesima visione del delirio lynchiano, con quell’unica immagine finalmente serena di Henry Spencer che si abbandona... Continue Reading →

Dentro e fuori lo schermo – Cure (1997)

"Le parti più importanti di un film sono quelle misteriose, oltre la portata della ragione e del linguaggio.” (Stanley Kubrick, in un’intervista pubblicata sul New York Times nel 1976) Riflettere sullo stato della settima arte nel 2022 equivale in buona parte a fare i conti con questa affermazione, che ho recentemente scovato nel mastodontico volume... Continue Reading →

Fuoco Cammina Con Me (D. Lynch)

Torno finalmente a scrivere per il blog; con una certa continuità, spero, e confessando subito di aver dovuto escogitare uno stratagemma per forzarmi a riprenderlo in mano. Il progetto dei 40 film - che nel frattempo sono diventati 41 - resta in piedi, ma ho deciso di abbandonare il criterio cronologico: non so mai dire... Continue Reading →

Blue Velvet (D. Lynch)

Aprite la vostra immaginaria Treccani del cinema alla voce “incipit indimenticabili”, troverete Blue Velvet nominato nelle primissime righe. Il quarto lungometraggio diretto da David Lynch si apre su una miniatura dei suburbs americani che appartiene di diritto al canone aureo della settima arte, grazie al piccolo miracolo che solo pochi narratori sanno compiere: introdurci nel... Continue Reading →

La Messa è Finita (N. Moretti)

Quasi tutto mi separa da Nanni Moretti, come persona. Mai e poi mai saprei riconoscere me stesso in quella figura acida, intransigente, avarissima di sorrisi. Eppure non saprei citare su due piedi altri film che io senta più dolorosamente vicini di Bianca e La Messa è Finita, né questo dittico ha mai smesso di straziarmi,... Continue Reading →

Paris, Texas (W. Wenders)

I film di cui ho scritto finora li ho ammirati e studiati per anni, stabilendo una regola non scritta dalla quale le deviazioni saranno rarissime nei post successivi. Del resto, queste righe vorrebbero tracciare un percorso che si intreccia a doppio filo con la mia vita, piuttosto che stilare l’ennesima, stravista top 40. Il fatto... Continue Reading →

Zelig (W. Allen)

Chissà se Woody Allen avrebbe mai immaginato, 37 anni fa, che la sua immagine pubblica sarebbe diventata così problematica, per usare un eufemismo. Non sono riuscito a pensare ad altro mentre riguardavo Zelig, a come le vicende private dell’autore newyorkese e dell’allora moglie Mia Farrow abbiano aggiunto un nuovo layer a un’opera che ne poteva... Continue Reading →

The Thing (J. Carpenter)

Rivedere The Thing oggi ha un sapore particolare, quello di una proustiana madeleine che mi riporta agli anni dell’università. Ben 16 anni fa sottoposi alla relatrice l’idea per la mia tesi di laurea sulla malleabilità del cinema di genere: Robert Altman era già preso, quindi la mia seconda scelta fu John Carpenter. Ai miei occhi... Continue Reading →

Mad Max 2 – The Road Warrior (G. Miller)

Correva l’anno 2015, quando il mondo si divise in due. Da una parte ci fu chi giustamente accolse l’uscita nelle sale cinematografiche di Mad Max: Fury Road come fosse la venuta di un nuovo messia cromato, giunto a redimere le masse inebetite da migliaia di cinecomics tutti uguali. Dall’altra c’era invece chi già conosceva a... Continue Reading →

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